14 dicembre 1941, con gli incursori a bordo il sommergibile Scirè fa rotta Sud. Tutto pronto per l’impresa di Alessandria
Inizia la fase operativa della missione GA3, una delle pagine più gloriose della storia della Marina Militare
14 dicembre 2015- Emanuele Bianchi
Tratto dal “Mediterraneo e oltre” di Enrico Cernuschi e Andrea Tirondola.
Dopo la navigazione da La Spezia a Lero (leggi la parte precedente della storia), il rifornimento e le riparazioni nell’isola greca, il comandante del sommergibile Scirè, capitano di corvetta Junio Valerio Borghese era impaziente di salpare per raggiungere Alessandria d’Egitto e far partire la fase operativa dell’azione.
A Lero, poche ore prima della partenza salirono a bordo del sommergibile i 10 incursori, che avrebbero dovuto condurre i maiali. Lo scirè ne imbarcava 3, contenuti in cilindri metallici posti sulla coperta del battello (scopri di più sui Siluri a Lenta Corsa – maiali).
Pochi minuti dopo l’imbarco degli incursori lo Scirè lasciava gli ormeggi. La navigazione, questa volta, doveva essere il più possibile occulta, emergendo soltanto di notte per ricaricare gli accumulatori, rigenerare l’aria e fare le osservazioni astronomiche per calcolare il punto nave. Nel frattempo gli incursori della X MAS riposavano, in vista della missione. Il mattino del 16, giunto a circa 30 miglia a nord di Alessandria, il comandante Borghese decise di rimandare l’azione di 24 ore. La nuova data fu imposta sia dalle condizioni del mare sia dalla perdurante assenza di informazioni sulla presenza in porto degli obiettivi.
Possiamo cogliere dalle parole dello stesso Borghese, riportate sul diario di bordo, i passaggi salienti della navigazione che precede l’impresa di Alessandria (tratto da “Lo Scirè, un sommergibile… un uomo…”, di Luciano Ridolfi).
– 14 dicembre 1941
- 07.00: gli operatori della X MAS imbarcavano sullo Scirè: T.V. Luigi De La Penne e Capo Pal. 3^ Emilio Bianchi (equipaggio SLC n° 221); Cap. A.N. Vincenzo Martellotta e 2° C° Pal. Mario Marino (equipaggio SLC n° 222); Cap. G.N. Antonio Marceglia e Pal. Spartaco Schergat (equipaggio SLC 223); 1° equipaggio di riserva: Ten. D.M. Luigi Feltrinelli e Pal. Armando Favale; 2 equipaggio di riserva: S.T. medico Giorgio Spaccarelli e S.C. Pal. Armando Memoli;
- 07.20: mollo ed esco dal porto.
– 14-15 dicembre: navigazione in superficie e in immersione, calcolo coordinate attraverso osservazione astronomica.
– 16 dicembre 1941
- 01.30: per non sottoporre a eccessivo tormento il materiale e soprattutto il personale operatore, a causa delle cattive condizioni del mare prendo immersione;
- 06.05: emersione per osservazione astronomiche
- 06.25: immersione per navigazione occulta. In seguito al mare grosso e alla mancanza di notizie precise sulla consistenza delle unità nemiche in porto decido di rimandare di 24 ore l’azione, posticipandola dalla notte fra il 17 e il 18, alla notte fra il 18 e il 19 dicembre 1941;
– 17 dicembre
- 05.05: emersione, osservazione astronomica. Viste le condizioni metereologiche favorevoli decido l’azione per la sera del 18 dicembre 1941 sperando ricevere, frattanto, informazioni precise sulla presenza di navi in porto;
- 06,06: immersione;
- 06,16: lontane esplosioni;
- 07,20: agli idrofoni motori a scoppio;
- 13,20: due serie di quattro esplosioni lontane;
- 14,00: inizio navigazione di avvicinamento;
- 18,00: emersione, carica;
- 19.06: telegramma da Atene mi da conferma presenza 2 obiettivi in porto Alessandria;
- 19,30: all’orizzonte proiettili traccianti, ammesso che provengano da Alessandria confermano la mia giusta posizione.
Nel prossimo articolo, rispettando il calendario della missione compiuta oltre 70 anni fa, passeremo all’ultima fase della missione GA3, l’attacco alle navi nemiche che passerà alla storia come l’impresa di Alessandria.